Critica d’Arte Milano 2 dicembre 1977
Nella pittura di Bertarelli se noi pur riscontriamo un afflato delle correnti contemporanee, afflato che non si può e non si deve rifiutare, è presente un pathos che, scevro da ogni forma di virtuosismo e di “calligrafia” è puntato all’estrinsecazione di un credo e di un mondo che scaturiscono dall’inconscio dell’Artista per identificarsi in pura forma di Arte.
firmato Luigi Valerio
Questo scritto è qui riportato integralmente apparso sul mensile d’Arte “Arcobaleno” anno 1° n° 6 dicembre 1977, in occasione della mostra antologica di Bertarelli. Milano 2-12-1977